FAQ

Domande, Risposte e Curiosità per andare più a fondo.

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Come possono essere misurati i servizi ecosistemici della Baia?


Innanzitutto misurando le risposte fisiologiche (respirazione, fotosintesi, calcificazione) degli ecosistemi che formano foreste sommerse ed emerse e monitorando l’ambiente in cui questi ecosistemi vivono. Attraverso l’impiego di sonde, sensori e campagne di misura (settimanali e mensili) vengono acquisiti in situ dati quali temperatura, ossigeno, salinità, pressione, nutrienti, pH, pCO e carbonati per monitorare, nel tempo, la variazione di parametri biologici ed ambientali in relazione al cambiamento climatico in atto. Quindi, attraverso il coinvolgimento diretto di cittadini nella conoscenza di questi ecosistemi e del loro ruolo in Natura, si migliora la percezione sociale dei benefici che l’uomo ricava ed il loro contributo all’economia.

Baia S. Teresa è un sito di test e validazione dei sensori intelligenti e da remoto, studiati e sviluppati da CNR-ISMAR nell’ambito di iniziative nazionali ed internazionali, per l’osservazione non invasiva e non distruttiva degli ambienti marini. Questi sensori sono in grado di acquisire, interpretare e trasmettere autonomamente il contenuto dei dati acquisiti (es. immagini di organismi marini, rilievi batimetrici dei fondali, intensità e direzione delle correnti marine) e per questo sono uno strumento fondamentale per la comprensione degli ecosistemi marini.

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Perché è importante studiare come e quanto la plastica assorbe inquinanti?


La porzione più piccola della plastica (micro e nano) può diventare un vettore di trasporto di inquinanti verso organismi marini, generando un problema per gli ecosistemi. Nel 2020 è iniziato un esperimento, per lo studio della degradazione di plastica e bio-plastica in mare. Sulla stazione costiera del LabMare sono state alloggiate gabbie progettate per contenere diversi materiali plastici e bio-plastici, allo scopo di studiarne le modalità e i tempi di degradazione in ambiente marino. Le analisi dei campioni prelevati, sono fatte nei laboratori del CNR-IPCF di Pisa. 

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Perché è importante automatizzare l’osservazione del mare?


Il mare è un ambiente remoto e difficilmente accessibile, sia negli ambienti costieri e poco profondi sia negli ambienti estremi oceanici oppure polari. Per comprendere a fondo il funzionamento degli ecosistemi marini è importante eseguire osservazioni estese nel tempo (es. stagionali, pluriennali) in grado di acquisire enormi moli di dati difficilmente analizzabili anche da studiosi esperti. Per questo è importante equipaggiare i sistemi osservativi marini con soluzioni intelligenti basate su metodologie di intelligenza artificiale per estrarre in modo automatico la conoscenza rilevante contenuta nei dati acquisiti.

Da diversi anni, CNR-ISMAR e INGV collaborano all’interno della Baia di Santa Teresa per lo studio del problema della plastica in mare. In particolare, nel 2019, è stato realizzato uno studio sull’assorbimento di inquinanti organici persistenti (POPs) da parte della plastica in ambiente marino. Lo studio è stato replicato in 3 siti del Golfo della Spezia, grazie alla collaborazione della Cooperativa dei Mitilicoltori spezzini, della Piscicoltura Portovenere SOC. AGR. A R.L. e alla Scafo-rimessa Majoli, che gentilmente hanno messo a disposizione risorse e i siti per la sperimentazione. 

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Perché è importante conoscere i meccanismi di degradazione di plastica e bio-plastica in mare?

 

La plastica è un materiale altamente resistente alla degradazione e proprio per questo una direttiva dell’UE (2019/904) ha imposto lo stop alla produzione di oggetti monouso in plastica. La bio-plastica è uno dei sostituti della plastica tradizionale, ma se non conferita correttamente e rilasciata nell’ambiente marino ha tempi di degradazione più lunghi.

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